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Italia, gli stranieri sono poco più di sei milioni. Nuovo decreto immigrazione 2023

Al 1° gennaio 2022 gli stranieri presenti in Italia sono 88mila in più rispetto alla stessa data del 2021. Diminuisce la componente irregolare, che si attesta sulle 506mila persone, contro le 519mila dell'anno precedente. Il 2021 segna un significativo aumento di nuovi permessi di soggiorno, circa 242mila, +127%. Sono questi alcuni dei principali dati del XXVIII Rapporto sulle migrazioni 2022, elaborato da Fondazione Ismu Ets, Iniziative e Studi sulla Multietnicità.

Fondazione Ismu stima che al 1° gennaio 2022 gli stranieri presenti in Italia siano poco più di 6 milioni, 88mila in più rispetto alla stessa data del 2021. Il bilancio demografico mostra quindi una moderata ripresa della crescita della popolazione straniera in Italia. Diminuisce invece la componente irregolare, che si attesta sulle 506mila unità, contro le 519mila dell'anno precedente (-2,5%). Il calo degli irregolari è dovuto principalmente all’avanzamento delle pratiche relative alla sanatoria 2020. Il 2021 segna un significativo aumento di nuovi permessi di soggiorno (circa 242mila, +127% rispetto all'anno precedente). Sul fronte lavorativo, nel 2021 assistiamo a una crescita sia del tasso di attività degli stranieri sia del tasso di occupazione. Quetsi sono solo alcuni dei principali dati del XXVIII Rapporto sulle migrazioni 2022.




6 stranieri su 10 provengono da paesi terzi. Il numero di cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia al 1° gennaio 2022 è pari a 3 milioni e 562mila unità, circa 6 ogni 10 stranieri presenti (+5,6% rispetto all'anno precedente). L'età mediana per l'insieme dei presenti è di 36,3 anni e i maschi rappresentano il 51%. I cittadini non comunitari provengono per la maggior parte da Marocco (408mila), Albania (397mila), Cina (291mila), Ucraina (230mila). L'acquisizioni di cittadinanza in lieve calo. Nel corso del 2021 gli stranieri, compresi i cittadini UE, che hanno acquisito la cittadinanza italiana sono stati 121.457 (oltre 10mila in meno rispetto all'anno precedente), il 90% (pari a quasi 110mila) dei quali erano precedentemente cittadini non comunitari. Tale flessione potrebbe essere stata causata da rallentamenti burocratici dovuti alla pandemia.



Sbarchi e ingressi via terra. Gli sbarchi registrati sulle coste italiane nel 2022 sono stati 105.129 (+55,8% rispetto al 2021). Se il numero degli sbarchi registrati è indubbiamente in crescita, la loro composizione complessiva per cittadinanza è molto cambiata rispetto agli anni della crisi 2014-2017, quando – fatta eccezione per i flussi dalla Siria nel 2014 – a prevalere erano persone originarie dell'Africa sub-sahariana. Nel 2022 i maggiori flussi provengono da Egitto (20.542), Tunisia (18.148) e Bangladesh (14.982). Anche gli attraversamenti registrati alla frontiera terrestre, in particolare con la Slovenia, sono particolarmente consistenti: i dati più recenti parlano di circa 8mila ingressi tra l’inizio dell’anno e ottobre 2022.

Richieste d’asilo. Passando alle richieste di asilo è importante precisare che non tutti gli ingressi via mare si trasformano in richieste di asilo e che parte delle richieste di asilo derivano a loro volta da canali di ingresso differenti dagli sbarchi (ingressi via terra, corridoi umanitari, ingressi alla frontiera aeroportuale, ingressi ai sensi del regolamento di Dublino). Il rinnovato flusso di ingressi ha però indubbiamente contribuito alla crescita delle richieste di asilo nel 2021 (53.609, + 98,8% rispetto al 2020).

Ucraini in Italia. Dei 230mila ucraini in Italia con regolare permesso di soggiorno al 1° gennaio 2022 la gran parte (81,2%) è soggiornante di lungo periodo. A essi si aggiunge il consistente numero di coloro che, nel corso di questi anni, hanno acquisito la cittadinanza italiana: 28mila al 1° gennaio 2021. I dati del Dipartimento della Protezione civile indicano un totale (in ulteriore aggiunta) di 172mila ucraini beneficiari di protezione temporanea in Italia al 24 febbraio 2023, con un forte aumento avvenuto soprattutto a maggio, quando in un mese sono passati da poco più di 17mila a quasi 54mila, e in generale oltre 115mila da inizio aprile fino a fine agosto. L'84% degli ucraini adulti beneficiari di protezione temporanea in Italia è di sesso femminile (circa 92mila) e i minorenni corrispondono al 36,1% (in totale circa 62mila). L’ultimo report mensile del Ministero del Lavoro segnala inoltre 5.042 minori stranieri ucraini non accompagnati in Italia al 1° gennaio 2023 (sono primi in graduatoria fra tutte le nazionalità e rappresentano più di un quarto del totale), di cui il 51,0% è di sesso femminile.




Religioni. Ismu stima che al 1° luglio 2022 i cristiani nel loro complesso rappresentino la maggioranza assoluta (53,1%) tra gli stranieri residenti in Italia, con una presenza di immigrati cattolici che si attesta al 17,1%. I musulmani invece da soli rappresentano il 29,4%, seguiti da buddisti (3,5%), induisti (2,1%), sikh (1,7%) e altre religioni (0,4%). Gli atei o agnostici si attestano al 9,9%, ovvero un migrante ogni 10. Passando ai valori assoluti – includendo nei conteggi anche i minori di qualsiasi età – si stima che i musulmani siano 1 milione e 539mila, i cristiani ortodossi 1 milione e 524mila e i cattolici 898mila.

Non migliorano i dati sulla povertà: nel 2021 quella assoluta interessa il 30,6% delle famiglie di soli stranieri, quasi quattro punti percentuali in più rispetto al dato rilevato nel 2020. Inoltre si osserva che l'alta incidenza di famiglie immigrate in condizioni di povertà assoluta e relativa, anche tra gli stranieri regolarmente occupati, è la spia del diffondersi del lavoro "povero", non più in grado di generare integrazione, ma che anzi produce disagio sociale. Le numerose criticità che caratterizzano il mercato del lavoro degli immigrati evidenziano la necessità di una nuova governance dei processi migratori e di inclusione (oggetto di analisi del Libro bianco sul governo delle migrazioni elaborato da Ismu). Sul fronte scolastico, nell'anno 2020/2021, per la prima volta da circa 40 anni si registra una diminuzione del numero degli alunni con background migratorio (sono circa 865mila, con una flessione di 11.413 rispetto al precedente anno scolastico). Si segnala inoltre che i nati in Italia rappresentano il 66,7% degli alunni con cittadinanza non italiana.

Nel corso della presentazione del rapporto è stato assegnato il riconoscimento Fondazione Cariplo – Fondazione ISMU ETS 2023 a Pinda Kida, stilista di origini maliane e testimonial dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, che presenta la sua nuova collezione di abiti femminili, “per il suo impegno nel contrastare il razzismo, la xenofobia e le discriminazioni multiple attraverso la sua creatività e il suo lavoro”.

Nuovo decreto immigrazione 2023, cosa cambia: permesso di soggiorno e decreto flussi

Su proposta del presidente del Consiglio del Ministero, in data 10 marzo 2023, è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il decreto legge n. 59 del 10 marzo 2023 che stabilisce nuove regole urgenti in materia di flussi di ingresso legale (c.d. decreto flussi) dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare.

Cosa prevede il nuovo decreto del governo sugli immigrati?

Scopriamo nel dettaglio quali sono le conseguenze in termini pratici del nuovo decreto sull’immigrazione del Governo Meloni.

Nuovo decreto flussi 2023/2025

All’art. 1 è prevista una riprogrammazione dei flussi di ingresso che prevede un arco temporale di 3 anni, quindi dal 2023 al 2025.

Questo significa che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, verrano stabilite le quote massime di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato, stagionale e autonomo, per l’intero triennio 2023-2025.

Il decreto flussi 2023-2025, quindi, dovrà passare il vaglio del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, la Conferenza unificata, gli enti e le associazioni nazionali maggiormente attivi nell’assistenza e nell’integrazione degli immigrati e le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative sul piano nazionale.

Successivamente, dovrà essere demandato al parlamento e le Commissioni parlamentari dovranno entro 30 giorni dal ricevimento rendere i pareri, termine decorso il quale il decreto sarà comunque adottato.

Al fine di quantificare il numero di quote per il decreto flussi 2023-2025 di dovrà tenere conto dell’analisi del fabbisogno del mercato del lavoro effettuata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, previo confronto con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative sul piano nazionale.

Le domande di decreto flussi inviate nel limite delle quote, ma superiore alle stesse, potranno essere esaminate nell’ambito delle quote dei successivi decreti, con un semplice rinnovo della domanda già inviata, senza alcuna ulteriore documentazione rispetto alla prima (precedente) domanda.
Controllo dell’immigrazione irregolare

Al fine di prevenire l’immigrazione irregolare, sono assegnate quote preferenziali per i lavoratori di Stati che, anche in collaborazione con lo Stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche aventi ad oggetto i rischi per l’incolumità personale derivanti
dall’inserimento in traffici migratori irregolari.
Semplificazione e accelerazione delle procedure di rilascio del nulla osta al lavoro (decreto flussi)

Nelle more della sottoscrizione del contratto di soggiorno il nulla osta consente lo svolgimento dell’attività’ lavorativa nel territorio nazionale.
Ingresso e soggiorno al di fuori delle quote

E’ consentito l’ingresso e il soggiorno per lavoro subordinato allo straniero residente all’estero che completa le attività’ di istruzione e formazione, organizzate sulla base dei fabbisogni manifestati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali dalle associazioni di categoria del settore produttivo interessato.

Il nulla osta e’ rilasciato senza il rispetto dei limiti numerici, quantitativi e qualitativi.

La domanda di visto di ingresso e’ presentata, a pena di decadenza, entro sei mesi dalla conclusione del corso ed e’ corredata dalla conferma della disponibilità’ ad assumere da parte del datore di lavoro.

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali adotta linee guida con le quali sono fissate le modalità’ di predisposizione dei programmi di formazione professionale e civico-linguistica e individuati i criteri per la loro valutazione.

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali comunica, entro sette giorni dall’inizio dei corsi, al Ministero dell’interno e al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale le generalità dei partecipanti, per consentire l’espletamento dei controlli e per verificare l’assenza degli elementi ostativi di cui all’articolo 22.
Durata del permesso di soggiorno per lavoro a tempo indeterminato, per lavoro autonomo e per ricongiungimento familiare.

I permessi di soggiorno, al momento del rinnovo, avranno una durata di 3 anni e non più di 2.

Ingresso dei lavoratori del settore agricolo e contrasto alle agromafie

I datori di lavoro che hanno presentato regolare domanda per l’assegnazione di lavoratori agricoli e che non sono risultati assegnatari di tutta o di parte della manodopera oggetto della domanda, possono ottenere, sulla base di quanto previsto dai successivi decreti sui flussi emanati nel corso del triennio, l’assegnazione dei lavoratori richiesti con priorità’ rispetto ai nuovi richiedenti, nei limiti della quota assegnata al settore agricolo.

Nuova Protezione speciale 2023

Ti ho già parlato in un altro articolo del permesso per protezione speciale, ora vediamo cosa cambia con il nuovo decreto immigrazione.

Con il decreto immigrazione 2023 è stata ristretta la possibilità di accedere al nuovo permesso per protezione speciale.

Per le istanze presentate fino alla data di entrata in vigore del presente decreto, ovvero nei casi in cui lo straniero abbia già ricevuto l’invito alla presentazione dell’istanza da parte della Questura competente, continua ad applicarsi la disciplina previgente.

I permessi di soggiorno già rilasciati ai sensi del citato articolo 19, comma 1.1, terzo periodo, in corso di validità’, sono rinnovati per una sola volta e con durata annuale, a decorrere dalla data di scadenza.

Resta ferma la facoltà di conversione del titolo di soggiorno in motivi di lavoro se ne ricorrono i requisiti di legge.


Con la diffusione dell'IA, gli esperti prevedono i cambiamenti migliori e peggiori nella vita digitale entro il 2035

Hanno profonde preoccupazioni per il benessere generale delle persone e della società. Ma si aspettano anche grandi benefici nell'assistenza sanitaria, nei progressi scientifici e nell'istruzione.

Un esempio di come l'IA sta sostituendo non solo il lavoro umano, ma anche quello delle api: raccolta frutta e impollinazione artificiale in Israele



Come abbiamo fatto

Stimolati dall'emergere dell'intelligenza artificiale generativa e di una serie di altre applicazioni di intelligenza artificiale, gli esperti che partecipano a una nuova indagine del Pew Research Center hanno grandi aspettative per i progressi digitali in molti aspetti della vita entro il 2035. Si aspettano notevoli miglioramenti nell'assistenza sanitaria e nell'istruzione. Prevedono un mondo in cui le droghe miracolose sono concepite e abilitate negli spazi digitali; dove l'assistenza medica personalizzata fornisce ai pazienti esattamente ciò di cui hanno bisogno quando ne hanno bisogno; dove le persone indossano occhiali e auricolari intelligenti che li tengono connessi alle persone, alle cose e alle informazioni che li circondano; dove i sistemi di intelligenza artificiale possono spingere il discorso in conversazioni produttive e basate sui fatti; e dove saranno compiuti progressi in materia di sostenibilità ambientale, azione per il clima e prevenzione dell'inquinamento.

Allo stesso tempo, gli esperti della nuova campagna si preoccupano dei lati più oscuri di molti degli sviluppi che celebrano. Esempi chiave: Alcuni hanno espresso timori che si allineano con la dichiarazione recentemente rilasciata dai leader tecnologici e dagli specialisti dell'IA sostenendo che l'IA pone il "rischio di estinzione" per gli esseri umani che dovrebbe essere trattato con la stessa urgenza delle pandemie e della guerra nucleare.
Alcuni indicano chiari problemi che sono stati identificati con i sistemi di intelligenza artificiale generativa, che producono cose errate e inspiegabili e vengono già utilizzati per fomentare disinformazione e ingannare le persone.
Alcuni sono preoccupati per la velocità e la portata apparentemente inarrestabili della tecnologia digitale che temono possa consentire una sorveglianza generalizzata di vaste popolazioni e potrebbe distruggere l'ambiente informativo, minando i sistemi democratici con deepfake, disinformazione e molestie.
Temono una disoccupazione massiccia, la diffusione della criminalità globale e un'ulteriore concentrazione della ricchezza e del potere globale nelle mani dei fondatori e dei leader di poche grandi aziende.
Parlano anche di come la militarizzazione delle piattaforme di social media potrebbe creare stress, ansia, depressione e sentimenti di isolamento a livello di popolazione.

In sintesi, gli esperti in questa campagna hanno osservato che le scelte degli esseri umani di utilizzare le tecnologie per il bene o il male cambieranno il mondo in modo significativo.

Queste previsioni sono emerse da una ricerca di innovatori tecnologici, sviluppatori, leader aziendali e politici, ricercatori e accademici da parte del Pew Research Center e dell'Imagining the Internet Center della Elon University. Circa 305 hanno risposto a questa domanda:

Mentre guardi avanti all'anno 2035, quali sono i cambiamenti migliori e più vantaggiosi che probabilmente si verificheranno per allora nella tecnologia digitale e nell'uso dei sistemi digitali da parte degli esseri umani? Qualisono i cambiamenti PIÙ DANNOSI O MINACCIOSI che possono verificarsi?

Molti di questi esperti hanno scritto valutazioni lunghe e dettagliate che descrivono potenziali opportunità e minacce che ritengono più probabili. La domanda completa li ha incoraggiati specificamente a condividere i loro pensieri su entrambi i tipi di impatti - positivi e negativi. E la nostra domanda li invitava a pensare ai benefici e ai costi di cinque domini specifici della vita:

Sviluppo centrato sull'uomo di strumenti e sistemi digitali
Diritti umani
Conoscenza umana
Salute e benessere umano
Connessioni umane, governance e istituzioni

È stato anche chiesto loro di indicare come si sentono riguardo ai cambiamenti che prevedono. Il 42% di questi esperti ha dichiarato di essere ugualmente entusiasta e preoccupato per i cambiamenti nell'evoluzione "humans-plus-tech" che si aspettano di vedere entro il 2035.
Il 37% ha dichiarato di essere più preoccupato che entusiasta dei cambiamenti che si aspetta.
Il 18% ha dichiarato di essere più entusiasta che preoccupato per il cambiamento atteso.
Il 2% ha dichiarato di non essere né eccitato né preoccupato.
Il 2% ha dichiarato di non pensare che ci saranno molti cambiamenti reali entro il 2035.
I cambiamenti più dannosi o minacciosi nella vita digitale che sono probabili entro il 2035
Circa il 79% degli esperti intervistati ha dichiarato di essere più preoccupato che entusiasta dell'imminente cambiamento tecnologico o altrettanto preoccupato ed eccitato. Questi intervistati hanno parlato delle loro paure nelle seguenti categorie:

Il futuro danneggia lo sviluppo umano-centrico di strumenti e sistemi digitali

Gli esperti che hanno affrontato questa paura hanno scritto sulla loro preoccupazione che i sistemi digitali continueranno ad essere guidati da incentivi al profitto in economia e incentivi di potere in politica. Hanno detto che questo probabilmente porterà alla raccolta di dati finalizzata a controllare le persone piuttosto che autorizzarle ad agire liberamente, condividere idee e protestare contro ferite e ingiustizie. Questi esperti temono che il design etico continuerà ad essere un ripensamento e che i sistemi digitali continueranno a essere rilasciati prima di essere accuratamente testati. Ritengono che l'impatto di tutto ciò possa aumentare la disuguaglianza e compromettere i sistemi democratici.
Il futuro danneggia i diritti umani

Questi esperti temono che sorgeranno nuove minacce ai diritti man mano che la privacy diventerà più difficile, se non impossibile, da mantenere. Citano i progressi della sorveglianza, i sofisticati bot incorporati negli spazi civici, la diffusione di deepfake e disinformazione, i sistemi avanzati di riconoscimento facciale e l'ampliamento dei divari sociali e digitali come minacce incombenti. Prevedono che i crimini e le molestie si diffondano più ampiamente e l'aumento di nuove sfide per l'azione e la sicurezza degli esseri umani. Una delle principali preoccupazioni è l'aspettativa che un'IA sempre più sofisticata possa portare alla perdita di posti di lavoro, con conseguente aumento della povertà e diminuzione della dignità umana.

Il futuro danneggia la conoscenza umana

Temono che il meglio della conoscenza vada perso o trascurato in un mare di disinformazione e disinformazione, che le istituzioni precedentemente dedicate all'informazione del pubblico saranno ulteriormente decimate, che i fatti di base saranno annegati in un mare di distrazioni divertenti, bugie sfacciate e manipolazioni mirate. Temono che le capacità cognitive delle persone diminuiranno. Inoltre, hanno sostenuto che "la realtà stessa è sotto assedio" poiché gli strumenti digitali emergenti creano in modo convincente realtà ingannevoli o alternative. Temono che una classe di "dubbiosi" possa frenare il progresso.

Il futuro danneggia la salute e il benessere umano

Una parte di questi esperti ha affermato che l'adozione da parte dell'umanità dei sistemi digitali ha già stimolato alti livelli di ansia e depressione e ha previsto che le cose potrebbero peggiorare man mano che la tecnologia si incorpora ulteriormente nella vita delle persone e negli accordi sociali. Alcuni dei problemi mentali e fisici potrebbero derivare dalla solitudine e dall'isolamento sociale favoriti dalla tecnologia; alcuni potrebbero provenire da persone che sostituiscono "esperienze" basate sulla tecnologia per incontri di vita reale; alcuni potrebbero provenire da spostamenti di lavoro e conflitti sociali correlati; E alcuni potrebbero provenire direttamente da attacchi basati sulla tecnologia.

Il futuro danneggia le connessioni umane, la governance e le istituzioni

Gli esperti che hanno affrontato questi problemi temono che le norme, gli standard e la regolamentazione della tecnologia non si evolveranno abbastanza rapidamente da migliorare le interazioni sociali e politiche di individui e organizzazioni. Due preoccupazioni generali: una tendenza verso armi autonome e guerra cibernetica e la prospettiva di sistemi digitali fuori controllo. Hanno anche detto che le cose potrebbero peggiorare con l'accelerazione del ritmo del cambiamento tecnologico. Si aspettano che la sfiducia reciproca delle persone possa crescere e la loro fiducia nelle istituzioni possa deteriorarsi. Questo, a sua volta, potrebbe approfondire livelli già indesiderati di polarizzazione, dissonanza cognitiva e ritiro pubblico dal discorso vitale. Temono anche che i sistemi digitali saranno troppo grandi e importanti da evitare, e tutti gli utenti saranno prigionieri.
I cambiamenti migliori e più vantaggiosi nella vita digitale probabilmente entro il 2035

Circa il 18% degli esperti intervistati ha dichiarato di essere più entusiasta che preoccupato per l'imminente cambiamento tecnologico e il 42% ha dichiarato di essere altrettanto eccitato e preoccupato. Hanno condiviso le loro speranze relative ai seguenti temi:

I benefici futuri per lo sviluppo umano-centrico di strumenti e sistemi digitali

Questi esperti hanno coperto una vasta gamma di probabili miglioramenti digitali in medicina, salute, fitness e nutrizione; accesso alle informazioni e alle raccomandazioni degli esperti; istruzione in contesti formali e informali; divertimento; trasporti ed energia; e altri spazi. Credono che i sistemi digitali e fisici continueranno a integrarsi, portando "intelligenza" a tutti i tipi di oggetti e organizzazioni, e si aspettano che gli individui avranno assistenti digitali personali che facilitino la loro vita quotidiana.

I benefici futuri per i diritti umani

Questi esperti ritengono che gli strumenti digitali possano essere modellati in modi che consentano alle persone di parlare liberamente per i loro diritti e unirsi ad altri per mobilitarsi per il cambiamento che cercano. Sperano che i continui progressi negli strumenti e nei sistemi digitali miglioreranno l'accesso delle persone alle risorse, li aiuteranno a comunicare e apprendere in modo più efficace e daranno loro accesso ai dati in modi che li aiuteranno a vivere una vita migliore e più sicura. Hanno insistito sul fatto che i diritti umani devono essere sostenuti e sostenuti mentre Internet si diffonde negli angoli più remoti del mondo.

I benefici futuri per la conoscenza umana

Questi intervistati sperano in innovazioni nei modelli di business; negli standard e nelle normative locali, nazionali e globali; e nelle norme sociali. Desiderano una migliore alfabetizzazione digitale che farà rivivere ed elevare le fonti di notizie e informazioni affidabili in modo da attirare l'attenzione e attirare l'interesse del pubblico. E sperano che i nuovi strumenti digitali e sistemi umani e tecnologici saranno progettati per assicurare che le informazioni fattuali siano adeguatamente verificate, altamente reperibili, ben aggiornate e archiviate.

I benefici futuri per la salute e il benessere umano

Questi esperti si aspettano che i molti aspetti positivi dell'evoluzione digitale porteranno una rivoluzione sanitaria che migliora ogni aspetto della salute e del benessere umano. Sottolineano che la piena uguaglianza sanitaria in futuro dovrebbe dirigere uguale attenzione ai bisogni di tutte le persone, dando anche priorità alla loro agenzia individuale, alla sicurezza, alla salute mentale e alla privacy e ai diritti dei dati.

I benefici futuri per le connessioni umane, la governance e le istituzioni

Gli esperti speranzosi hanno affermato che la società è in grado di adottare nuovi standard e regolamenti digitali che promuoveranno attività digitali pro-sociali e ridurranno al minimo le attività antisociali. Prevedono che le persone svilupperanno nuove norme per la vita digitale e prevedono che diventeranno più alfabetizzate digitalmente nelle interazioni sociali e politiche. Hanno detto che nel migliore dei casi, questi cambiamenti potrebbero influenzare la vita digitale verso la promozione dell'agenzia umana, della sicurezza, della privacy e della protezione dei dati.
Le aspettative complessive degli esperti per il meglio e il peggio del cambiamento digitale entro il 2035, con le loro stesse parole

Molti degli intervistati hanno delineato in modo abbastanza succinto le loro aspettative per il meglio e il peggio del cambiamento digitale entro il 2035. Ecco alcuni di questi commenti. (Le osservazioni fatte dagli intervistati a questa campagna riflettono le loro posizioni personali e non sono le posizioni dei loro datori di lavoro. Le descrizioni dei loro ruoli di leadership aiutano a identificare il loro background e il luogo della loro esperienza. Alcune risposte sono leggermente modificate per stile e leggibilità.)
Aymar Jean Christian, professore associato di studi di comunicazione presso la Northwestern University e consulente del Center for Critical Race Digital Studies:

"Il decentramento è una tendenza promettente nella distribuzione delle piattaforme. Le aziende Web 2.0 sono diventate potenti creando piattaforme centralizzate e accumulando grandi quantità di dati sociali. La prossima fase del web promette una maggiore proprietà e controllo da parte degli utenti su come vengono distribuiti i nostri dati, le interazioni sociali e le produzioni culturali. Il decentramento della proprietà intellettuale e la sua distribuzione potrebbero offrire opportunità alle comunità che storicamente non hanno avuto accesso per capitalizzare le loro idee. Gli utenti e le organizzazioni di base stanno già sperimentando nuovi modelli di governance decentralizzati, innovando nella struttura aziendale gerarchica di lunga data.

"Tuttavia, l'automazione della creazione e della distribuzione delle storie attraverso l'intelligenza artificiale pone problemi di uguaglianza del lavoro pronunciati poiché le aziende cercano costi-benefici per i contenuti creativi e la moderazione dei contenuti sulle piattaforme. Questi sistemi di intelligenza artificiale sono stati addestrati sul lavoro non o sotto-retribuito di artisti, giornalisti e persone comuni, molti dei quali manodopera sottopagata esternalizzata da società con sede negli Stati Uniti. Queste fonti potrebbero non essere rappresentative della cultura globale o sostenere gli ideali di uguaglianza e giustizia. La loro automazione pone gravi rischi per la cultura e la politica statunitense e globale. Mentre il web si evolve, rimangono grandi domande sul fatto che l'equità sia possibile o se il capitale di rischio e i ricchi acquisteranno tutta la proprietà intellettuale digitale. Il conglomerato tra le imprese porta spesso alla manipolazione del mercato, alla disuguaglianza del lavoro e alle rappresentazioni culturali che non riflettono i cambiamenti demografici e gli atteggiamenti. E ci sono anche implicazioni climatiche per molti nuovi sviluppi tecnologici, in particolare per quanto riguarda l'uso dell'energia e di altre risorse naturali materiali".
Mary Chayko, sociologa, autrice di "Superconnected" e docente di comunicazione e informazione alla Rutgers University:

"Con l'avanzare della tecnologia della comunicazione nel 2035, consentirà alle persone di imparare gli uni dagli altri in reti sociali sempre più diversificate, sfaccettate e ampiamente distribuite. Saremo in grado di diventare più sani, più felici, più informati e più connessi mentre creiamo e attraversiamo insieme questi percorsi in rete. Lo sviluppo di sistemi digitali credibili, sicuri, a basso costo e di facile utilizzo ispirerà tutti i tipi di innovazioni e opportunità di lavoro. Se abbiamo questi tipi di reti e li usiamo al massimo vantaggio, avremo i mezzi e gli strumenti per plasmare il tipo di società in cui vogliamo vivere. Sfortunatamente, la mercificazione del pensiero umano e dell'esperienza online accelererà mentre ci avviciniamo al 2035. La tecnologia è già utilizzata non solo per raccogliere, appropriarsi e vendere i nostri dati, ma anche per produrre e commercializzare dati che simulano l'esperienza umana, come con le applicazioni dell'intelligenza artificiale. Questo ha il potenziale di degradare e diminuire la particolarità dell'essere umano, anche se rende alcuni umani molto ricchi. L'estensione e la verosimiglianza di queste pratiche aumenteranno certamente man mano che la tecnologia permetterà la replica del pensiero e della somiglianza umana in modi sempre più realistici. Ma sono gli esseri umani che progettano, sviluppano, liberano, interpretano e utilizzano questi strumenti e sistemi tecnologici. Possiamo scegliere di mettere al centro l'umanità di questi sistemi e di sostenere coloro che lo fanno, e dobbiamo".

Sean McGregor, fondatore di Responsible AI Collaborative:

Entro il 2035, la tecnologia avrà sviluppato una finestra su molte disuguaglianze della vita, consentendo così agli individui di sostenere un maggiore accesso e autorità sul processo decisionale attualmente affidato a persone con agende e pregiudizi imperscrutabili. Il potere dell'individuo si espanderà con capacità comunicative, artistiche ed educative non conosciute nel corso della precedente storia umana. Tuttavia, se le tendenze rimangono come sono ora, le persone, le organizzazioni e i governi interessati ad accumulare potere e ricchezza rispetto al più ampio interesse pubblico applicheranno queste tecnologie verso obiettivi sempre più repressivi ed estrattivi. È fondamentale che ci sia uno sforzo concertato, coordinato e calmo per responsabilizzare globalmente gli esseri umani nella governance dei sistemi di intelligenza artificiale. Ciò è necessario per evitare le peggiori possibilità di sistemi socio-tecnici complessi. Al momento, siamo tristemente impreparati e non mostriamo segni di iniziare sforzi collaborativi della scala necessaria per affrontare sufficientemente il problema".

Luca Colantuoni, Membro della Internet Hall of Fame e ricercatore senior presso il Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory del MIT:

"Per avere una visione ottimistica del futuro bisogna immaginare diversi potenziali positivi che si concretizzano per superare grandi problemi:"L'attuale rapido tasso di cambiamento rallenta, aiutandoci a recuperare il ritardo.
"Internet diventa molto più accessibile e inclusivo, e il numero di persone non servite o mal servite diventa una frazione molto più piccola della popolazione.
"Nei prossimi 10 anni il carattere delle applicazioni critiche come i social media matura e si stabilizza e gli utenti diventano più sofisticati nel navigare tra rischi e pericoli.
"L'aumento dell'alfabetizzazione digitale aiuta tutti gli utenti a evitare meglio i peggiori pericoli dell'esperienza Internet.
"Emerge una nuova generazione di social media, con meno attenzione alla profilazione degli utenti per vendere annunci, meno enfasi sulla viralità sfrenata e più attenzione all'esplorazione e all'interconnessione guidate dall'utente.
"E la cosa migliore che potrebbe accadere è che i fornitori di applicazioni si allontanino dal modello di entrate basato sulla pubblicità e stabiliscano un'aspettativa che gli utenti paghino effettivamente. Ciò eliminerebbe molti degli incentivi distorsivi che affliggono oggi l'esperienza Internet "libera". I consumatori oggi pagano già per i contenuti (film, sport e giochi, acquisti in-game e simili). Non è necessario che il fastidioso modello finanziario basato sulla pubblicità debba dominare".
Laurie L. Putnam, educatrice e consulente di comunicazione:

"C'è un grande potenziale per le tecnologie digitali per migliorare la salute e l'assistenza medica. Per necessità, l'assistenza sanitaria digitale diventerà una norma. La diagnostica e il monitoraggio remoti saranno particolarmente preziosi per l'invecchiamento e le popolazioni rurali che hanno difficoltà a viaggiare. Le tecnologie connesse renderanno più facile per il personale medico specializzato lavorare insieme da tutto il paese e da tutto il mondo. I ricercatori medici trarranno vantaggio dai progressi nei dati, negli strumenti e nelle connessioni digitali, collaborando in modi mai prima possibili.

"Tuttavia, molte tecnologie digitali stanno prendendo più di quello che danno. E ciò a cui stiamo rinunciando è difficile, se non impossibile, da recuperare. Gli spazi digitali di oggi, popolati dai dati personali delle persone nel mondo reale, sono leggermente regolamentati e liberamente sfruttati. Tecnologie come l'intelligenza artificiale generativa e la criptovaluta ci stanno costando più in energia grezza di quanta ne restituiscano in beneficio umano. Le nostre vite digitali stanno generando profitto e potere per le persone in cima alla piramide senza un'attenta considerazione delle ombre che proiettano sotto, ombre che potrebbero oscurare il nostro futuro collettivo. Se vogliamo vedere risultati diversi nei prossimi anni, dovremo ripensare i nostri calcoli del ROI [ritorno sull'investimento] e applicare definizioni più ampie e a lungo termine di "rendimento". Stiamo iniziando a vedere più aziende andare in questa direzione, guidate da persone che non sono disposte a sacrificare intere società per i profitti degli azionisti, ma queste non sono ancora le forze più potenti. Il potere deve cambiare e le priorità devono cambiare".

Opinioni degli esperti su potenziali cambiamenti dannosi

Ecco una piccola selezione di risposte che toccano i temi legati alle minacce e ai danni che potrebbero accadere da qui al 2035.
Herb Lin, ricercatore senior per la politica e la sicurezza informatica presso il Center for International Security and Cooperation della Stanford University:

"La mia migliore speranza è che la saggezza umana e la volontà di agire non rimangano così in ritardo da non essere in grado di rispondere efficacemente alla peggiore delle nuove sfide che accompagnano l'innovazione nella vita digitale. Il peggior risultato probabile è che gli esseri umani svilupperanno troppa fiducia e fiducia nell'utilità delle applicazioni della vita digitale e diventeranno sempre più confusi tra ciò che vogliono e ciò di cui hanno bisogno. Il risultato sarà che gli attori sociali con maggiore potere di altri utilizzeranno le nuove applicazioni per aumentare questi differenziali di potenza a proprio vantaggio. Il cambiamento più vantaggioso nella vita digitale potrebbe semplicemente essere che le cose non vanno molto peggio di quanto non siano ora per quanto riguarda l'inquinamento e la corruzione dell'ambiente informativo. Applicazioni come ChatGPT miglioreranno senza dubbio, ma la capacità degli esseri umani di utilizzare saggiamente tali applicazioni sarà in ritardo".
Un informatico e scienziato di dati presso una grande università degli Stati Uniti il ​​cui lavoro coinvolge reti neurali artificiali:

"I seguenti potenziali risultati dannosi sono possibili se le linee di tendenza continuano come sono state fino a questo punto:" Incentiviamo accidentalmente potenti sistemi di intelligenza artificiale generica a cercare risorse e influenza senza prima fare progressi sufficienti sull'allineamento, portando infine alla perdita permanente di potere umano istituzioni.
“A parte ciò, l'uso improprio di tecnologie generiche altrettanto potenti porta a una sorveglianza politica estremamente efficace e a una persuasione politica sostanzialmente migliorata, consentendo ai ricchi stati totalitari di porre fine a qualsiasi significativa pressione interna verso il cambiamento.
“La continua automazione dell'ingegneria del software porta le grandi aziende tecnologiche ricche di capitali ad assumere un rapporto ancora più estremo tra denaro e potere rispetto al numero di dipendenti, rendendo più facile per loro spostarsi oltre i confini e rendendo ancora più difficile regolamentarle in modo significativo. "
Erhardt Graeff, ricercatore presso l'Olin College of Engineering esperto nella progettazione e nell'uso della tecnologia per l'impegno civico e politico:

"Temo che l'umanità accetterà in gran parte l'iper-individualismo e la distanza sociale e morale rese possibili dalla tecnologia digitale e presumo che questo sia il modo in cui la società dovrebbe funzionare. Temo che le nostre divisioni sociali e politiche aumenteranno se continuiamo a investire noi stessi personalmente e istituzionalmente nelle false efficienze e nelle false democrazie dei social media simili a Twitter".
Ayden Férdeline, Landecker Democracy Fellow presso Humanity in Action:

"Oggi ci sono organizzazioni che traggono profitto dall'essere percepite come 'mercanti di verità'. Il sistema giudiziario si basa sull'idea che la verità possa essere stabilita attraverso un ascolto imparziale ed equo delle prove e degli argomenti. Storicamente, ci siamo fidati di questi attori e della loro esperienza nella verifica delle informazioni. Mentre passiamo alla costruzione della fiducia nei file multimediali digitali attraverso tecniche come l'autenticazione alla fonte e i registri blockchain che forniscono una traccia di controllo di come un file è stato modificato nel tempo, potrebbero esserci tentativi di utilizzare la regolamentazione per limitare il modo in cui possiamo stabilire crittograficamente l'autenticità e la provenienza dei media digitali. Una maggiore regolamentazione online è inevitabile data l'importanza di Internet economicamente e socialmente e la probabilità che i media digitali saranno sempre più utilizzati come prova nei procedimenti giudiziari. Ma riusciremo ad avere il regolamento giusto? Regoleremo i media digitali in modo da creare fiducia o creeremo tecniche di autenticazione contorte e costose che aumenteranno il costo della giustizia?
Henning Schulzrinne, Membro della Internet Hall of Fame e co-presidente dell'Internet Technical Committee dell'IEEE:

"La concentrazione delle entrate pubblicitarie e la mancanza di una valida fonte alternativa di reddito diminuiranno ulteriormente la portata e le capacità dei mezzi di informazione locali in molti paesi, degradando l'ecosistema dell'informazione. Ciò aumenterà la polarizzazione, faciliterà la corruzione del governo e ridurrà il coinvolgimento dei cittadini".
Robin Raskin, autore, editore e fondatore del Virtual Events Group:

"Gli esseri umani sintetici e gli amici robot possono aumentare il nostro isolamento sociale. La scomparsa dell'ufficio o di un campus scolastico come luogo di ritrovo ci lascerà affamati di compagnia umana e potrebbe farci perdere le nostre abilità più umane: empatia e compassione. Diventiamo "uomo e la sua macchina" piuttosto che "uomo e la sua società". L'impiego massivo dell'IA aumenterà, se non sostituirà, la maggior parte dei lavori dei colletti bianchi, compresi i tradizionali lavori d'ufficio, pubblicità e marketing, scrittura e programmazione. Dal momento che il lavoro non sarà più "una cosa", avremo bisogno di trovare qualche mezzo di compensazione per il nostro contributo all'umanità. Quanto contribuiamo al web? Un reddito di base universale perché siamo stati noi a insegnare all'IA a fare il nostro lavoro? Resta da vedere, ma la rivoluzione dell'IA sarà enorme quanto la rivoluzione industriale.

"L'istruzione superiore dovrà affrontare una crisi come mai prima d'ora. I prezzi esorbitanti e la mancanza di parità con il mondo reale fanno sembrare il college piuttosto antiquato. Scommetto che il 50% dell'istruzione superiore negli Stati Uniti sarà costretto a chiudere. Elaboreremo altri sistemi di gradi e badge per dimostrare la competenza. Il metaverso più critico sarà un gemello digitale di tutto: città, scuole e fabbriche, per esempio. Questi gemelli abbinati a dispositivi IoT [Internet of Things] consentiranno di creare simulazioni, inferenze e prototipi per sapere come ottimizzare l'efficienza prima di costruire una singola cosa".
Jim Fenton, leader veterano dell'Internet Engineering Task Force che ha lavorato negli ultimi 35 anni presso Altmode Networks, Neustar e Cisco Systems:

“Sono particolarmente preoccupato per la crescente sorveglianza associata ai contenuti e agli strumenti digitali. Sfortunatamente, sembra esserci un controincentivo per i governi a legiferare sulla privacy, dal momento che spesso sono loro a fare la sorveglianza o consumano le informazioni raccolte da altri. Man mano che il pubblico si rende conto sempre di più del modo in cui viene osservato, è probabile che ciò influenzi il suo comportamento e il suo stato mentale.
Un direttore di ricerca di lunga data per un progetto di futuro globale:

“I diritti umani diventeranno un ossimoro. La censura, il credito sociale e la sorveglianza 24 ore su 24 diventeranno onnipresenti in tutto il mondo; non c'è nessun posto dove nascondersi dalla dittatura globale. Il governo umano cadrà nelle mani di pochi dittatori non eletti. La conoscenza umana diminuirà e ci sarà una crescente idiocrazia a causa del lavaggio del cervello digitale del pubblico e della valanga di informazioni inaffidabili, fuorvianti e false. La scienza sarà dirottata e servirà solo gli interessi della classe del dittatore. In questo contesto, la salute e il benessere umano sono riservati a pochi privilegiati; per la maggioranza, è completamente sconsiderato. I chip impiantati tracciano costantemente la salute del pubblico in generale e quando diventano un onere sociale, le loro vite sono terminate.

Opinioni degli esperti su potenziali cambiamenti positivi

Diversi temi principali sono emersi anche tra le aspettative di questi esperti per i cambiamenti migliori e più vantaggiosi nella vita digitale tra il 2023 e il 2035. Ecco una piccola selezione di risposte che toccano questi temi.
Ben Shneiderman, pioniere dell'interazione uomo-computer ampiamente rispettato e autore di "Human-Centered AI" :

“Un approccio incentrato sull'uomo allo sviluppo tecnologico è guidato da una profonda comprensione dei bisogni umani, che porta a strategie di pensiero progettuale che portano prodotti e servizi di successo. Linee guida, principi e teorie per la progettazione di interfacce utente incentrate sull'uomo consentiranno ai futuri designer di creare applicazioni sorprendenti che facilitino la comunicazione, migliorino il benessere, promuovano attività commerciali e molto altro. Costruire strumenti che danno agli utenti superpoteri è ciò che ha portato gli utenti a email, web, motori di ricerca, fotocamere digitali e dispositivi mobili. I futuri superpoteri potrebbero consentire la riduzione della disinformazione, una maggiore sicurezza/privacy e una migliore connessione sociale. Questa potrebbe essere l'età d'oro della collaborazione, con progetti globali straordinari come lo sviluppo del vaccino COVID-19 in 42 giorni. Il futuro potrebbe essere reso più luminoso se sforzi simili fossero dedicati alla lotta al cambiamento climatico, al ripristino dell'ambiente, alla riduzione delle disuguaglianze e al sostegno dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Un accesso equo e universale alla tecnologia potrebbe migliorare la vita di molti, compresi gli utenti con disabilità. La sfida sarà garantire il controllo umano, aumentando al contempo il livello di automazione”.
Rich Salz, ingegnere capo presso Akamai Technologies:

“Vedremo una proliferazione di sistemi di intelligenza artificiale per aiutare con la diagnosi medica e la ricerca. Ciò può coprire un'ampia gamma di applicazioni, come: sistemi esperti per rilevare il cancro al seno o altre analisi a raggi X/imaging; ripiegamento proteico, ecc., e scoperta di nuovi farmaci; migliori analisi sui test antidroga e di altro tipo; consultazione iniziale limitata per fare diagnosi durante le visite mediche. Miglioramenti simili si vedranno in molti altri campi, per esempio, strumenti di analisi dei dati astronomici».
Deanna Zandt, scrittrice, artista e pluripremiata tecnologa:

"Continuo a sperare che le nuove piattaforme e la tecnologia troveranno modi per aggirare i sistemi capitalisti totalitari in cui viviamo, permettendoci di connetterci gli uni con gli altri a livelli fondamentalmente umani. Il mio primo amore per Internet è stato scoprire che non ero solo in come mi sentivo o nelle cose che mi piacevano e trovare comunità in quelle cose. Anche se molti di questi protocolli e piattaforme sono stati cooptati al servizio del profitto, gli sviluppatori continuano a trovare percorsi brillanti per aprire la connessione umana in modi sorprendenti. Sono anche fiducioso che l'attuale tendenza della tecnologia iper-capitalista che spinge le persone a tornare a forme più fondamentali di comunicazione su Internet continuerà. L'e-mail come protocollo esiste da quanto tempo? Ed è ancora, per quanto ci lamentiamo dei suoi limiti, un modo principale in cui ci colleghiamo".
Jonathan Stray, scienziato senior presso il Berkeley Center for Human-Compatible AI, che studia gli algoritmi che selezionano e classificano i contenuti:

"Tra gli sviluppi che vedremo arrivare bene ci sono le auto a guida autonoma, che ridurranno la congestione, le emissioni di carbonio e gli incidenti stradali. La scoperta automatizzata di farmaci rivoluzionerà l'uso dei prodotti farmaceutici. Ciò sarà particolarmente vantaggioso laddove la velocità o la diversità di sviluppo è cruciale, come nel cancro, nelle malattie rare e nella resistenza agli antibiotici. Inizieremo a vedere piattaforme per notizie politiche, dibattiti e processi decisionali progettate per tirare fuori il meglio di noi, attraverso sofisticate combinazioni di moderazione umana e automatizzata. Gli assistenti AI saranno in grado di scrivere brief di ricerca sofisticati e ben citati su qualsiasi argomento. In sostanza, la maggior parte delle persone avrà accesso a revisioni istantanee della letteratura specialistica".
Luca Colantuoni, CEO e fondatore di Design Interactive:

"Lo sviluppo di strumenti digitali incentrato sull'uomo può avere un impatto profondo sul modo in cui lavoriamo e apprendiamo. In particolare, accoppiando fenotipi digitali (cioè quantificazione in tempo reale, momento per momento del fenotipo umano a livello individuale, in situ, utilizzando dati provenienti da dispositivi digitali personali, in particolare smartphone) con gemelli digitali (cioè rappresentazione digitale di un prodotto, sistema o processo fisico reale previsto o reale), sarà possibile ottimizzare le prestazioni e il benessere sia umano che di sistema. Attraverso questa simbiosi, le interazioni tra esseri umani e sistemi possono essere adattate in tempo reale per garantire che il sistema ottenga ciò di cui ha bisogno (ad esempio, la manutenzione prevista) e che l'uomo possa ottenere ciò di cui ha bisogno (ad esempio, meccanismi guidati di riduzione dello stress), realizzando così guadagni veramente trasformativi nell'azienda. "
Juan Carlos Mora Montero, coordinatore degli studi post-laurea in pianificazione presso l'Universidad Nacional de Costa Rica:

"Il più grande vantaggio legato al mondo digitale è che la tecnologia consentirà alle persone di avere accesso alle pari opportunità sia nel mondo del lavoro che nella cultura, consentendo loro di scoprire altri luoghi, viaggiare, studiare, condividere e godere di trascorrere del tempo in esperienze di vita reale".
Gus Hosein, direttore esecutivo di Privacy International:

"Le connessioni umane dirette continueranno a crescere nel prossimo decennio, con più comunità locali e non così tante divisioni globali o regionali o nazionali. Le persone avranno più tempo e un apprezzamento più sofisticato per i vantaggi e i limiti della tecnologia. Mentre l'aumento dell'elettrificazione si tradurrà in ubiquità della tecnologia digitale, le persone la useranno senza soluzione di continuità, non essendo "online" o "offline". Avendo attraversato un periodo buio di transizione, una sensibilità intorno ai diritti umani emergerà nei luoghi in cui i diritti umani sono attualmente protetti e si troverà sotto maggiore protezione in molti più luoghi, non necessariamente sotto il termine ombrello di "diritti umani".
Isaac Mao, Tecnologo, data scientist e imprenditore cinese:

"L'intelligenza artificiale è pronta a migliorare notevolmente il benessere umano fornendo assistenza nell'elaborazione delle informazioni e migliorando la vita quotidiana. Dagli assistenti digitali per gli anziani agli strumenti di produttività per la creazione di contenuti e il rilevamento della disinformazione, alle innovazioni sanitarie e igieniche come i gadget basati sull'intelligenza artificiale, la tecnologia AI è destinata a portare progressi senza precedenti in vari aspetti della nostra vita. Questi progressi non solo miglioreranno la nostra routine quotidiana, ma porteranno anche un nuovo livello di praticità ed efficienza che non si vedeva da secoli. Con l'aiuto dell'intelligenza artificiale, anche i compiti più banali come lavarsi i denti o tagliare i capelli possono essere eseguiti con poco o nessun sforzo e preoccupazione, cambiando radicalmente il modo in cui abbiamo lottato per secoli. "
Michael Muller, ricercatore per una delle principali società tecnologiche globali che si concentra sugli aspetti umani della scienza dei dati, sull'etica e sui valori nelle applicazioni dell'intelligenza artificiale:

"Impareremo nuovi modi in cui gli esseri umani e le IA possono collaborare. Gli esseri umani rimarranno il centro della situazione. Ciò non significa che avranno sempre il controllo, ma controlleranno sempre quando e come delegare le attività selezionate a una o più IA".
Terri Horton, futurista di lavoro presso FuturePath:

"Le tecnologie digitali e immersive e l'intelligenza artificiale continueranno a trasformare esponenzialmente le connessioni e le conoscenze umane nei settori del lavoro, dell'intrattenimento e dell'impegno sociale. Entro il 2035, la transizione dell'acquisizione di talenti, dell'onboarding, dell'apprendimento e dello sviluppo, della gestione delle prestazioni e delle esperienze di lavoro remoto immersivo nel metaverso, abilitato dalle tecnologie Web3, sarà normalizzata e ottimizzata. Il lavoro, come lo conosciamo, sarà assolutamente trasformato. Se realizzato ed eseguito in modo etico, responsabile e attraverso una lente centrata sull'uomo, la transizione del lavoro nel metaverso può essere vantaggiosa per i lavoratori in virtù di una maggiore flessibilità, creatività e inclusione. Inoltre, entro il 2035, l'intelligenza artificiale generativa (GAI) sarà completamente integrata in tutta l'esperienza dei dipendenti per migliorare e dirigere l'acquisizione di conoscenze, il processo decisionale, l'apprendimento personalizzato, lo sviluppo delle prestazioni, il coinvolgimento e la fidelizzazione".
Daniel Pimienta, direttore dell'Osservatorio della diversità linguistica e culturale su Internet:

"Spero di vedere l'ascesa dell'organizzazione sistematica dell'educazione dei cittadini sull'alfabetizzazione digitale con una forte attenzione all'alfabetizzazione informatica. Questo dovrebbe iniziare nei primi anni e portare avanti attraverso la vita. Spero di vedere la priorità della componente etica (compresa la valutazione dei bias) nella valutazione di qualsiasi sistema digitale. Spero di vedere emergere modelli di business innovativi per i sistemi digitali che NON sono basati sugli introiti pubblicitari, e spero che troveremo un modo per dare credito al valore reale dell'informazione".


L’inflazione scende a giugno 2023: 6,4% dal 7,6 precedente

A giugno +6,4% su base annua e variazione nulla rispetto a maggio 2023

(cliccare sui grafici)


Grafico inflazione annua e mensile in Italia giugno 2018-giugno 2023

La stima dell’Istat per il mese di giugno 2023 dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% del mese precedente.

Era da Aprile 2022, come si evince dalla tabella sotto, che l’inflazione annua in Italia non registrava un valore così basso. In quel periodo l’inflazione era 6,0%. Se anche per il mese di luglio si dovesse registrare una variazione mensile nulla l’inflazione annua scenderebbe al 5,9%.

Periodi 
                          Inflazione annua                       mensile
Periodi: Aprile-2021   Aprile-2022 6,0%                 -0,1%
             Maggio-2021 Maggio-2022 6,8%              0,8%
             Giugno-2021 Giugno-2022 8,0%              1,2%
             Luglio-2021 Luglio-2022 7,9%                  0,4%
             Agosto-2021 Agosto-2022 8,4%               0,8%
             Settembre-2021 Settembre-2022 8,9%    0,3%
            Ottobre-2021 Ottobre-2022 11,8%            3,4%
            Novembre-2021 Novembre-2022 11,8%   0,5%
            Dicembre-2021 Dicembre-2022 11,6%      0,3%
            Gennaio-2022 Gennaio-2023 10,0%         0,1%
            Febbraio-2022 Febbraio-2023 9,1%          0,2%
            Marzo-2022 Marzo-2023 7,6%                 -0,4%
            Aprile-2022 Aprile-2023 8,2%                    0,4%
            Maggio-2022 Maggio-2023 7,6%               0,3%
            Variazione Media 8,6%                              0,6%


L’Istat precisa che la brusca diminuzione dell’inflazione è principalmente attribuibile al rallentamento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +20,3% a +8,4%) e, in misura minore, dei prodotti Alimentari lavorati (da +13,2% a +11,9%), dei Servizi legati ai trasporti (da +5,6% a +3,8%), di Altri beni (da +5,0% a +4,8%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,7% a +6,5%). Al contrario, un fattore che contribuisce all’andamento generale dell’indice è l’aumento dei prezzi dei prodotti Alimentari non lavorati (da +8,8% a +9,6%).



L’inflazione di fondo

L'”inflazione di fondo”, che esclude i prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari freschi, rallenta ulteriormente (da +6,0% a +5,6%), così come l’inflazione al netto solo dei beni energetici (da +6,2%, registrata a maggio, a +5,8%).

La crescita annuale dei prezzi dei beni rallenta (da +9,3% a +7,6%) e, in misura minore, quella dei servizi (da +4,6% a +4,3%), riducendo il differenziale inflazionistico tra i settori dei servizi e dei beni a -3,3 punti percentuali, rispetto ai -4,7 di maggio.

I prezzi dei prodotti Alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +11,2% a +10,7%), così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,1% a +5,8%).

La stabilità dell’indice generale a livello congiunturale risente delle dinamiche contrastanti di diverse componenti: da un lato, l’aumento dei prezzi dei prodotti Alimentari non lavorati, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (entrambi +1,0%), dei prodotti Alimentari lavorati (+0,5%) e dei Servizi legati ai trasporti (+0,3%); dall’altro, la diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-4,5%).
L’inflazione acquisita

L’inflazione acquisita per il 2023 si mantiene stabile al +5,6% per l’indice generale, mentre sale al +4,9% per la componente di fondo.
L’indice IPCA

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% su base mensile e del 6,7% su base annua in netta decelerazione rispetto al +8,0% di maggio.


Analizza i prezzi medi della benzina per ogni mese in Italia e le su variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente

L'Etiopia cerca l'adesione al blocco BRICS, richiesta di ammissione



L'Etiopia ha fatto domanda di adesione al gruppo BRICS delle economie emergenti, ha detto il Ministero degli Affari Esteri.

In una conferenza stampa di oggi il 29 giugno 2023, il portavoce del ministero Meles Alem ha confermato che l'Etiopia ha fatto la richiesta di aderire ai BRICS.

"Abbiamo fatto domanda di adesione e speriamo in una risposta positiva", ha detto Meles Alem ai giornalisti.
Negli ultimi anni, i BRICS sono cresciuti in importanza economica globale con più paesi in via di sviluppo che cercano di aderire al blocco. Il mese scorso, i funzionari sudafricani hanno dichiarato che oltre 19 paesi avevano espresso interesse per l'adesione ai BRICS.

Arabia Saudita, Iran, Egitto, Algeria e Indonesia sono tra i paesi che hanno fatto domanda di adesione ai BRICS.

"Come paese che è stato membro fondatore di istituzioni globali come l'UA e le Nazioni Unite, e mentre cerchiamo di garantire i nostri interessi nazionali, è importante unirsi a blocchi come i BRICS", ha detto Meles, giustificando il motivo per cui l'Etiopia ha chiesto l'ammissione.

Originariamente composto da Brasile, Russia, India e Cina (quindi BRIC), il gruppo ha aggiunto il Sud Africa nel 2010 ed è ora comunemente indicato come BRICS. I cinque Stati membri rappresentano oltre il 40% della popolazione mondiale e circa un quarto del PIL globale.

Solo il 2,4% dei principali fondi globali per il clima finanziano attività a sostegno dei bambini



Secondo un nuovo rapporto della coalizione Children's Environmental Rights Initiative (CERI), Plan International, Save the Children e UNICEF, i bambini vengono esclusi dai finanziamenti per il clima, nonostante paghino il prezzo più alto della crisi climatica.
Solo il 2,4% dei principali fondi globali per il clima possono essere classificati a supporto di attività che rispondono ai diritti dei bambini. Secondo l’Indice di Rischio Climatico dell’UNICEF, oltre 1 miliardo di bambini sono a rischio estremamene elevato a causa delle conseguenze della crisi climatica.
Maria Marshall, 13 anni, attivista UNICEF per il clima e i diritti dei bambini delle Barbados, ha dichiarato: “I bambini sono il futuro, ma il nostro futuro è plasmato dalle azioni di coloro che prendono decisioni oggi e le nostre voci non vengono ascoltate. Secondo il rapporto, finanziare soluzioni per il clima è un dovere, ma è importante anche il modo in cui questi soldi vengono investiti. I diritti e le prospettive dei bambini devono essere inclusi”.
Lo studio “Falling short: addressing the climate finance gap for children” ha utilizzato una serie di tre criteri per valutare se i finanziamenti per il clima dei principali Fondi Multilaterali per il Clima (MCF) al servizio dell'UNFCCC e dell'Accordo di Parigi fossero in grado di: affrontare i rischi specifici e più gravi che i bambini corrono a causa della crisi climatica, di rafforzare la resilienza dei servizi sociali essenziali per l'infanzia e di dare ai bambini gli strumenti per diventare agenti di cambiamento.
“I risultati sono chiari,” ha dichiarato Kabita Bose, Direttore Paese in Bangladesh di Plan International. “Investimenti urgenti e efficaci sono fondamentali per adattarsi al cambiamento climatico ed è particolarmente importante per i bambini, soprattutto per le ragazze che sono molto vulnerabili alle conseguenze di breve e lungo termine. Nonostante ciò, gli investimenti attuali ignorano quasi completamente i bambini: questa situazione deve cambiare".
Il rapporto rileva che degli investimenti fatti dagli MCF per i progetti legati al clima in un periodo di 17 anni fino al marzo 2023, solo una piccola parte (2,4%) ha soddisfatto tutti e tre i requisiti, per un totale di soli 1,2 miliardi di dollari. Il rapporto afferma, inoltre, che questo numero è probabilmente sovrastimato, il che significa che anche meno fondi potrebbero aver soddisfatto tutti i requisiti.
“I bambini, soprattutto quelli in situazioni di disuguaglianza e discriminazione, sono tra coloro che meno hanno contribuito alle cause del cambiamento climatico, ma che più ne risentono. I finanziamenti per il clima offrono l'opportunità di correggere queste ingiustizie se prendono in considerazione i diritti e le prospettive dei bambini", ha dichiarato Kelley Toole, Responsabile globale per i cambiamenti climatici di Save the Children. "Finora questo approccio è stato tristemente inadeguato, ma può e deve cambiare. Per affrontare davvero la crisi climatica, dobbiamo mettere i diritti dei bambini al centro della nostra risposta e garantire che le voci dei bambini siano ascoltate".
Sebbene gli MCF forniscano una quota relativamente piccola dei finanziamenti complessivi per il clima, il grado di considerazione dei bambini da parte di questi fondi è molto importante. Gli MCF hanno un ruolo fondamentale nel definire l'agenda e nel catalizzare e coordinare gli investimenti di altre istituzioni finanziarie pubbliche e private, anche a livello nazionale, che sono necessari per guidare un cambiamento più ampio.
I bambini sono sproporzionatamente vulnerabili alla scarsità d'acqua e di cibo, alle malattie trasmesse dall'acqua e ai traumi fisici e psicologici, tutti eventi riconducibili sia agli eventi meteorologici estremi che agli effetti climatici di lungo periodo. È inoltre provato che il cambiamento dei modelli meteorologici sta interrompendo l'accesso dei bambini ai servizi di base, come l'istruzione, l'assistenza sanitaria e l'acqua potabile.
"Ogni bambino è esposto ad almeno uno – e spesso a più – rischi climatici. I finanziamenti e gli investimenti di cui c'è disperato bisogno per adattare servizi sociali cruciali come la sanità e l’accesso all’acqua ai rischi climatici sono insufficienti e in gran parte non tengono conto dei bisogni urgenti e specifici dei bambini. Questa situazione deve cambiare. La crisi climatica è una crisi dei diritti dell'infanzia e i finanziamenti per il clima devono tenerla in considerazione", ha dichiarato Paloma Escudero, Consulente speciale per l’advocacy sul clima dell'UNICEF.
Il rapporto evidenzia che, quando si parla di bambini, questi sono spesso considerati come un gruppo vulnerabile piuttosto che essere riconosciuti come soggetti attivi o agenti di cambiamento. Meno del 4% dei progetti, pari ad appena il 7% degli investimenti degli MCF (2,58 miliardi di dollari), prende in considerazione in modo esplicito e significativo le esigenze e il coinvolgimento delle bambine.
Il rapporto raccogli anche le voci dei bambini di tutto il mondo, che hanno dichiarato di essere esposti a maggiori rischi a causa del cambiamento climatico. Una ragazza adolescente dello Zimbabwe ha detto: "A Chiredzi, abbiamo appreso che alcune ragazze non possono attraversare a nuoto i fiumi in piena per andare a scuola o tornare a casa, mentre i ragazzi possono farlo. Le ragazze devono camminare per 10-15 km per raggiungere la scuola. Si stancano lungo il percorso prima ancora di iniziare le lezioni". Un ragazzo di 13 anni del Bangladesh ha aggiunto: "Molte catastrofi di larga scala colpiscono il nostro distretto, causando l'impoverimento della popolazione, e i bambini come noi vengono impegnati nel lavoro minorile".
La coalizione CERI chiede ai fondi multilaterali per il clima e agli altri finanziatori per il clima, sia a livello internazionale che nazionale, di agire rapidamente per colmare il divario nei fondi per l’adattamento. In particolare, chiede finanziamenti per riparare le perdite e i danni causati dai cambiamenti climatici. Questi finanziamenti devono dare priorità al benessere dei bambini e ai servizi sociali essenziali che li sostengono. L'attenzione deve essere rivolta a raggiungere e assistere i bambini più vulnerabili e ad alto rischio a causa degli impatti climatici. 

Quali prospettive per una nuova moneta di scambio dei Brics?





L’attuale scenario globale sembra prefigurare un nuovo paradigma, il G2. Questo è una contrapposizione tra il c.d. Occidente collettivo da un alto, ed alcuni paesi caratterizzati da regimi non democratici dall’altro. La contrapposizione non è soltanto di natura politica ma ovviamente investe anche l’aspetto economico. Quali prospettive per una nuova moneta di scambio dei Brics?

La de-dollarizzazione

Nel contesto della contrapposizione “West v. the Rest”, si registrano negli ultimi mesi delle tendenze, soprattutto da parte di Russia e Cina, a perseguire il decoupling dal dollaro come mezzo di pagamento internazionale.

La tendenza si manifesta con dichiarazioni e prese di posizioni in favore della creazione di una nuova moneta globale di scambio.

Recentemente, il Vicepresidente della Duma di Stato russa, Alexander Babakov, ha affermato che la Russia starebbe alacremente lavorando allo sviluppo di una nuova valuta, da utilizzare per il commercio tra le nazioni appartenenti ai Brics.


In risposta, è arrivata la considerazione attribuita dalla stampa al neopresidente brasiliano Luiz Inàcio Lula da Silva: “Ogni notte mi chiedo perché tutti i paesi devono basare il loro commercio sul dollaro“.
Castello di carta o prospettiva realistica?

Alcuni think tank e media occidentali stanno iniziando ad interrogarsi, più seriamente e con maggior frequenza, sulla portata e sulla realizzabilità di tale progetto.

Secondo un articolo di Foreign Policy, la fase mondiale di de-dollarizzazione potrebbe essere già iniziata. La prestigiosa rivista, ritenuta vicina al Dipartimento di Stato USA, sottolinea come il prodotto lordo interno dei paesi Brics, (Brasile, Russia, India, Cina, e Sudafrica) allo stato attuale sia superiore a quello delle nazioni facenti parte del G7.

Pertanto se questo gruppo di paesi riuscisse a costruire e diffondere un’eventuale moneta globale, alternativa al dollaro, l’impatto sull’egemonia del biglietto verde non sarebbe trascurabile.

Uno degli elementi a favore di una simile operazione potrebbe essere il surplus commerciale e conseguentemente quello della bilancia dei pagamenti, che caratterizza questo gruppo di paesi, principalmente grazie all’apporto cinese.

Ciò renderebbe superfluo per il blocco Brics dover attirare denaro proveniente da paesi stranieri ma basterebbe loro convincere la propria popolazione e le proprie aziende ad investire in asset denominati nella nuova moneta alternativa.

Quali prospettive per una nuova moneta di scambio dei Brics? Una tale operazione di moral suasion potrebbe riuscire più facilmente in Russia e Cina, dato il loro carattere di stati autoritari e fortemente accentrati.

Sembra invece piuttosto improbabile che il medesimo meccanismo possa funzionare in Brasile, India e Sudafrica che, seppure imperfette, sono pur sempre paesi a regime democratico.

Ciò non toglie che la narrazione stessa di una possibile moneta alternativa, rispetto al dollaro, stia contribuendo, quantomeno sul piano reputazionale, a creare dei disturbi al dollaro USA.
Quali prospettive per una nuova moneta di scambio dei Brics? Ad oggi, castello di carta

Il problema per la nuova valuta è che i Brics non sono un gruppo economico particolarmente solido. Sembra un esperimento di accoppiamento in laboratorio tra un gigante economico, la Cina, una potenza emergente, l’India, e tre economie molto più piccole, basate sulle esportazioni di materie prime. Non essendo realizzabile un’unione monetaria, le economie che compongono i Brics sono drasticamente diverse per quanto riguarda il commercio internazionale, la crescita economica e l’integrazione nel mercato globale dei capitali. In assenza di prezzi robusti delle materie prime, non sarebbe possibile sostenere bassi tassi di interesse e pertanto la creazione di credito interno.

Aditya Bhan della Observer Research Foundation ha notato che “Se i Paesi Brics volessero effettivamente procedere alla de-dollarizzazione, le loro economie necessiterebbero di un significativo riequilibrio che preveda l’apprezzamento delle loro valute, incoraggiando così le importazioni”. In pratica, ridurre la dipendenza dagli USA significherebbe consegnarsi alla Cina.

Putin non parteciperà al vertice Brics in Sudafrica (secondo i media). Dovrebbe essere sostituito dal ministro degli Esteri Lavrov



Roma, 25 giu. (askanews) – Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano sudafricano The Sunday Times, il presidente russo Vladimir Putin non parteciperà al vertice dei leader Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) in programma ad agosto a Johannesburg.

Secondo fonti al corrente del dossier interpellate dal Times, la decisione sarebbe maturata durante la recente visita in Russia del presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, nell’ambito della missione di pace africana per la guerra in Ucraina.

Il leader sudafricano avrebbe illustrato a Putin le tre opzioni possibili dopo il mandato di arresto spiccato nei suoi confronti dalla Corte penale internazionale dell’Aia (Cpi), di cui fa parte il Sudafrica: non presenziare, partecipare online o partecipare di persona ma in un altro luogo. Putin avrebbe optato per la prima opzione, secondo le fonti, e al vertice dovrebbe partecipare il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov.

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