A giugno +6,4% su base annua e variazione nulla rispetto a maggio 2023
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Grafico inflazione annua e mensile in Italia giugno 2018-giugno 2023
La stima dell’Istat per il mese di giugno 2023 dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% del mese precedente.
Era da Aprile 2022, come si evince dalla tabella sotto, che l’inflazione annua in Italia non registrava un valore così basso. In quel periodo l’inflazione era 6,0%. Se anche per il mese di luglio si dovesse registrare una variazione mensile nulla l’inflazione annua scenderebbe al 5,9%.
Periodi
Inflazione annua mensile
Periodi: Aprile-2021 Aprile-2022 6,0% -0,1%
Maggio-2021 Maggio-2022 6,8% 0,8%
Giugno-2021 Giugno-2022 8,0% 1,2%
Luglio-2021 Luglio-2022 7,9% 0,4%
Agosto-2021 Agosto-2022 8,4% 0,8%
Settembre-2021 Settembre-2022 8,9% 0,3%
Ottobre-2021 Ottobre-2022 11,8% 3,4%
Novembre-2021 Novembre-2022 11,8% 0,5%
Dicembre-2021 Dicembre-2022 11,6% 0,3%
Gennaio-2022 Gennaio-2023 10,0% 0,1%
Febbraio-2022 Febbraio-2023 9,1% 0,2%
Marzo-2022 Marzo-2023 7,6% -0,4%
Aprile-2022 Aprile-2023 8,2% 0,4%
Maggio-2022 Maggio-2023 7,6% 0,3%
Variazione Media 8,6% 0,6%
L’Istat precisa che la brusca diminuzione dell’inflazione è principalmente attribuibile al rallentamento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +20,3% a +8,4%) e, in misura minore, dei prodotti Alimentari lavorati (da +13,2% a +11,9%), dei Servizi legati ai trasporti (da +5,6% a +3,8%), di Altri beni (da +5,0% a +4,8%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,7% a +6,5%). Al contrario, un fattore che contribuisce all’andamento generale dell’indice è l’aumento dei prezzi dei prodotti Alimentari non lavorati (da +8,8% a +9,6%).
L’inflazione di fondo
L'”inflazione di fondo”, che esclude i prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari freschi, rallenta ulteriormente (da +6,0% a +5,6%), così come l’inflazione al netto solo dei beni energetici (da +6,2%, registrata a maggio, a +5,8%).
La crescita annuale dei prezzi dei beni rallenta (da +9,3% a +7,6%) e, in misura minore, quella dei servizi (da +4,6% a +4,3%), riducendo il differenziale inflazionistico tra i settori dei servizi e dei beni a -3,3 punti percentuali, rispetto ai -4,7 di maggio.
I prezzi dei prodotti Alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +11,2% a +10,7%), così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,1% a +5,8%).
La stabilità dell’indice generale a livello congiunturale risente delle dinamiche contrastanti di diverse componenti: da un lato, l’aumento dei prezzi dei prodotti Alimentari non lavorati, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (entrambi +1,0%), dei prodotti Alimentari lavorati (+0,5%) e dei Servizi legati ai trasporti (+0,3%); dall’altro, la diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-4,5%).
L’inflazione acquisita
L’inflazione acquisita per il 2023 si mantiene stabile al +5,6% per l’indice generale, mentre sale al +4,9% per la componente di fondo.
L’indice IPCA
Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% su base mensile e del 6,7% su base annua in netta decelerazione rispetto al +8,0% di maggio.
Analizza i prezzi medi della benzina per ogni mese in Italia e le su variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente