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Dati globali inflazione giugno-luglio 2023









A luglio 2023 decelerazione dell’inflazione: 6% dal 6,4%

L’Istat stima che nel mese di luglio 2023 l’inflazione registra un aumento dello 0,1% su base mensile e del 6,0% su base annua, dal +6,4% di giugno scorso.
Era da Marzo 2022 che l’inflazione non era così bassa. Un dato minore del 6% lo troviamo a Febbraio 2022, quando l’inflazione in Italia era del 5,7%.

(cliccare sulle tabelle)


Perché decelera l’inflazione a luglio 2023?


La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,7% a +2,4%), dei Beni energetici non regolamentati (da +8,4% a +7,0%) e, in misura minore, degli Alimentari lavorati (da +11,5% a +10,9%), degli Altri beni (da +4,8% a +4,6%), dei Sevizi vari (da +2,9% a +2,7%) e dei Tabacchi (da +2,5% a +1,9%).



Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +9,4% a +10,4%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,6%).


Dati ISTAT

L’inflazione scende a giugno 2023: 6,4% dal 7,6 precedente

A giugno +6,4% su base annua e variazione nulla rispetto a maggio 2023

(cliccare sui grafici)


Grafico inflazione annua e mensile in Italia giugno 2018-giugno 2023

La stima dell’Istat per il mese di giugno 2023 dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e un aumento del 6,4% su base annua, da +7,6% del mese precedente.

Era da Aprile 2022, come si evince dalla tabella sotto, che l’inflazione annua in Italia non registrava un valore così basso. In quel periodo l’inflazione era 6,0%. Se anche per il mese di luglio si dovesse registrare una variazione mensile nulla l’inflazione annua scenderebbe al 5,9%.

Periodi 
                          Inflazione annua                       mensile
Periodi: Aprile-2021   Aprile-2022 6,0%                 -0,1%
             Maggio-2021 Maggio-2022 6,8%              0,8%
             Giugno-2021 Giugno-2022 8,0%              1,2%
             Luglio-2021 Luglio-2022 7,9%                  0,4%
             Agosto-2021 Agosto-2022 8,4%               0,8%
             Settembre-2021 Settembre-2022 8,9%    0,3%
            Ottobre-2021 Ottobre-2022 11,8%            3,4%
            Novembre-2021 Novembre-2022 11,8%   0,5%
            Dicembre-2021 Dicembre-2022 11,6%      0,3%
            Gennaio-2022 Gennaio-2023 10,0%         0,1%
            Febbraio-2022 Febbraio-2023 9,1%          0,2%
            Marzo-2022 Marzo-2023 7,6%                 -0,4%
            Aprile-2022 Aprile-2023 8,2%                    0,4%
            Maggio-2022 Maggio-2023 7,6%               0,3%
            Variazione Media 8,6%                              0,6%


L’Istat precisa che la brusca diminuzione dell’inflazione è principalmente attribuibile al rallentamento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +20,3% a +8,4%) e, in misura minore, dei prodotti Alimentari lavorati (da +13,2% a +11,9%), dei Servizi legati ai trasporti (da +5,6% a +3,8%), di Altri beni (da +5,0% a +4,8%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,7% a +6,5%). Al contrario, un fattore che contribuisce all’andamento generale dell’indice è l’aumento dei prezzi dei prodotti Alimentari non lavorati (da +8,8% a +9,6%).



L’inflazione di fondo

L'”inflazione di fondo”, che esclude i prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari freschi, rallenta ulteriormente (da +6,0% a +5,6%), così come l’inflazione al netto solo dei beni energetici (da +6,2%, registrata a maggio, a +5,8%).

La crescita annuale dei prezzi dei beni rallenta (da +9,3% a +7,6%) e, in misura minore, quella dei servizi (da +4,6% a +4,3%), riducendo il differenziale inflazionistico tra i settori dei servizi e dei beni a -3,3 punti percentuali, rispetto ai -4,7 di maggio.

I prezzi dei prodotti Alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +11,2% a +10,7%), così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,1% a +5,8%).

La stabilità dell’indice generale a livello congiunturale risente delle dinamiche contrastanti di diverse componenti: da un lato, l’aumento dei prezzi dei prodotti Alimentari non lavorati, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (entrambi +1,0%), dei prodotti Alimentari lavorati (+0,5%) e dei Servizi legati ai trasporti (+0,3%); dall’altro, la diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-4,5%).
L’inflazione acquisita

L’inflazione acquisita per il 2023 si mantiene stabile al +5,6% per l’indice generale, mentre sale al +4,9% per la componente di fondo.
L’indice IPCA

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% su base mensile e del 6,7% su base annua in netta decelerazione rispetto al +8,0% di maggio.


Analizza i prezzi medi della benzina per ogni mese in Italia e le su variazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente

L'inflazione globale scenderà nel 2023 e nel 2024 in un contesto di crescita economica scadente

Si prevede che la crescita globale scenderà da una stima del 3,4% nel 2022 al 2,9% nel 2023, per poi salire al 3,1% nel 2024. La previsione per il 2023 è superiore di 0,2 punti percentuali rispetto a quanto previsto nel World Economic Outlook (WEO) di ottobre 2022, ma inferiore alla media storica (2000-19) del 3,8%. L'aumento dei tassi delle banche centrali per combattere l'inflazione e la guerra della Russia in Ucraina continuano a pesare sull'attività economica. La rapida diffusione del COVID-19 in Cina ha frenato la crescita nel 2022, ma la recente riapertura ha spianato la strada a una ripresa più rapida del previsto. L'inflazione globale dovrebbe scendere dall'8,8% nel 2022 al 6,6% nel 2023 e al 4,3% nel 2024, ancora al di sopra dei livelli pre-pandemia (2017-19) di circa il 3,5%.

L'equilibrio dei rischi rimane inclinato al ribasso, ma i rischi avversi si sono moderati dal WEO di ottobre 2022. Al rialzo, sono plausibili una spinta più forte dalla domanda repressa in numerose economie o un calo più rapido dell'inflazione. Al rovescio della medaglia, i gravi esiti sanitari in Cina potrebbero frenare la ripresa, la guerra della Russia in Ucraina potrebbe intensificarsi e i costi di finanziamento globali più stretti potrebbero peggiorare le difficoltà del debito. I mercati finanziari potrebbero anche improvvisamente riprezzare in risposta alle notizie negative sull'inflazione, mentre un'ulteriore frammentazione geopolitica potrebbe ostacolare il progresso economico.

Nella maggior parte delle economie, nel mezzo della crisi del costo della vita, la priorità rimane il raggiungimento di una disinflazione duratura. Con condizioni monetarie più restrittive e una crescita più bassa che potrebbero incidere sulla stabilità finanziaria e del debito, è necessario ricorrere a strumenti macroprudenziali e rafforzare i quadri di ristrutturazione del debito. L'accelerazione delle vaccinazioni COVID-19 in Cina salvaguarderebbe la ripresa, con ricadute transfrontaliere positive. Il sostegno fiscale dovrebbe essere meglio mirato a coloro che sono maggiormente colpiti dall'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia e dovrebbero essere ritirate le ampie misure di sgravio fiscale. Una cooperazione multilaterale più forte è essenziale per preservare i vantaggi derivanti dal sistema multilaterale basato su regole e per mitigare i cambiamenti climatici limitando le emissioni e aumentando gli investimenti verdi.




Tabella proiezioni 

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TASSO DI INFLAZIONE - NEL MONDO E IN EUROPA

NEL MONDO

PaeseUltimoPrecedente
Cina0.20.1
Svizzera2.22.6
Russia2.52.3
Arabia Saudita2.72.7
Spagna3.24.1
Corea Del Sud3.34.2
Giappone3.53.2
Brasile3.944.18
Indonesia44.33
Stati Uniti44.9
India4.254.7
Canada4.44.3
Francia5.15.9
Singapore5.75.5
Messico5.846.25
Area Euro6.17
Germania6.17.2
Paesi Bassi6.15.2
Sudafrica6.87.1
Australia77.8
Italia7.68.2
Regno Unito8.710.1
Turchia39.5943.68
Argentina109104

IN EUROPA

PaeseUltimoPrecedente
Liechtenstein2.22.6
Svizzera2.22.6
Russia2.52.3
Grecia2.83
Danimarca2.95.3
Cipro33.7
Spagna3.24.1
Lussemburgo3.63.7
Bielorussia3.74.7
Portogallo45.7
Albania4.74.6
Francia5.15.9
Belgio5.25.6
Kosovo5.56.3
Area Euro6.17
Germania6.17.2
Paesi Bassi6.15.2
Malta6.47.1
Irlanda6.67.2
Norvegia6.76.4
Finlandia6.87.9
Italia7.68.2
Bosnia-Erzegovina7.910.3
Croazia7.98.9
Unione Europea8.18.3
Isole Faroe8.310.1
Slovenia8.49.4
Montenegro8.610.5
Regno Unito8.710.1
Austria8.89.7
Islanda9.59.9
Svezia9.710.5
Bulgaria10.111.6
Romania10.6411.23
Repubblica Ceca11.112.7
Estonia11.313.5
Macedonia11.313
Lituania11.714.5
Slovacchia11.913.8
Lettonia12.115.1
Polonia1314.7
Serbia14.815.1
Ucraina15.317.9
Moldavia16.318.1
Ungheria21.524
Turchia39.5943.68

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